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Dal rischio alla conoscenza: con W-Plus InGeoLab ridisegna la sicurezza del territorio

23 Ottobre 2025
Un progetto che unisce bonifica bellica e archeologia preventiva per trasformare la sicurezza del sottosuolo in conoscenza del territorio

In un mondo in cui la sicurezza del territorio e la mappatura del sottosuolo diventano temi centrali per la tutela ambientale e la prevenzione del rischio, la conoscenza di ciò che si trova sotto i nostri piedi è oggi una priorità strategica. Da questa consapevolezza nasce W-Plus, mappatura sicura del territorio, un progetto di ricerca e sviluppo promosso da InGeoLab in collaborazione con il partner tecnologico Akhet, finanziato dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del bando Aggregazioni, Ricerca e Sviluppo – Transizione Ecologica.

L’iniziativa, avviata a luglio 2025 e della durata biennale, si pone un obiettivo ambizioso: integrare le attività di bonifica bellica sistematica con le pratiche di archeologia preventiva, per costruire un modello innovativo di gestione del rischio e di conoscenza del territorio. Un progetto che coniuga la precisione scientifica con la visione di un futuro più sicuro, sostenibile e consapevole, in cui tecnologia e storia dialogano per proteggere ciò che abbiamo ereditato e ciò che stiamo costruendo.

Un nuovo approccio alla sicurezza del territorio

Ogni cantiere che prevede scavi o interventi sul terreno, oggi più che mai, deve confrontarsi con la complessità di un sottosuolo che può nascondere tracce di epoche passate o, nei casi più delicati, residuati bellici inesplosi. La normativa nazionale, evolutasi negli ultimi anni, impone l’obbligo di valutare e mitigare questo tipo di rischi. Tuttavia, le procedure tradizionali non sempre tengono conto della possibilità di integrare competenze e tecnologie provenienti da ambiti diversi. W-Plus nasce esattamente per colmare questo vuoto. L’idea alla base del progetto è quella di creare una metodologia unica che unisca l’esperienza geofisica e diagnostica di InGeoLab con la competenza informatica e di gestione dati di Akhet, sviluppando un sistema capace di analizzare, interpretare e rappresentare il sottosuolo con una precisione mai raggiunta prima. L’obiettivo è duplice: aumentare la sicurezza delle persone e delle imprese impegnate nei cantieri e, allo stesso tempo, preservare il patrimonio archeologico e ambientale dei territori coinvolti.

Ricerca, normativa e metodo nella mappatura del sottosuolo

Le prime fasi del progetto hanno riguardato un’attenta analisi delle normative di riferimento, a partire dal Decreto Legislativo 81/2008 sulla sicurezza dei lavoratori, passando per il Testo Unico Ambientale, fino alla Legge 177/2012 e al DM 82/2015, che definiscono l’obbligo di valutazione del rischio bellico per tutti gli interventi che comportano scavi, perforazioni o movimentazioni di terreno. Proprio su questa fase si concentra gran parte della ricerca di W-Plus. La VRB rappresenta infatti il momento più delicato di ogni progetto: quello in cui si decide se e come intervenire, sulla base di dati raccolti in modo non invasivo. In questa prospettiva, il progetto si distingue per la capacità di integrare discipline apparentemente distanti – geofisica, archeologia, cartografia, analisi storica e informatica – in un unico flusso operativo, coerente e scientificamente fondato.

Tecnologie e innovazione per la mappatura del rischio

La ricerca prevede la sperimentazione e il confronto tra diverse tecnologie di indagine, ognuna con un ruolo specifico nel processo di mappatura del rischio del sottosuolo. I magnetometri consentono di rilevare oggetti metallici sepolti, siano essi ordigni bellici o reperti archeologici metallici. I georadar (GPR) permettono di visualizzare la struttura del terreno e individuare cavità o anomalie non metalliche. I droni dotati di sensori multispettrali e magnetici garantiscono una copertura rapida e precisa di vaste aree, mentre le indagini elettromagnetometriche e tomografiche (ERT) offrono ulteriori informazioni sulla composizione e la stratigrafia del suolo. In questo contesto, InGeoLab ha proposto un approccio sinergico, nel quale le diverse tecnologie dialogano tra loro e i dati vengono integrati in una piattaforma comune, sviluppata da Akhet, in grado di elaborare, archiviare e restituire le informazioni in modo dinamico. È un cambio di paradigma che supera la logica del singolo rilievo per arrivare a una mappatura sistematica, predittiva e condivisa del territorio, utile tanto ai tecnici quanto alle istituzioni.

Dalle montagne valdostane alla mappatura intelligente del rischio

Le prime aree pilota individuate per la fase sperimentale si trovano nella zona di La Thuile e del Colle del Piccolo San Bernardo, un’area di confine storicamente interessata da eventi bellici e da successive trasformazioni ambientali. Qui il terreno, complesso e stratificato, rappresenta un banco di prova ideale per verificare la sensibilità e l’efficacia degli strumenti di indagine. Altre zone di interesse comprendono Pont-Saint-Martin, dove la densità edilizia e le modifiche antropiche postbelliche rendono le analisi più difficili, e la Val di Susa, teatro di scavi archeologici combinati con bonifiche belliche, che offrono un utile confronto metodologico. Parallelamente alle indagini sul campo, il progetto ha avviato un’importante attività di analisi storico-documentale. Attraverso lo studio di archivi di Stato, documenti militari, mappe storiche e report fotografici della Royal Air Force (RAF) relativi ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, il team ha iniziato a ricostruire la geografia dei potenziali rischi, integrando informazioni geologiche, morfologiche e antropiche. Un lavoro che, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, consente di analizzare grandi quantità di dati testuali e iconografici per individuare correlazioni e pattern difficilmente rilevabili con metodi tradizionali.

Verso una mappatura sostenibile e digitale del territorio

Il valore aggiunto di W-Plus risiede nella sua visione interdisciplinare. Non si tratta semplicemente di un progetto di bonifica o di archeologia, ma di un sistema di conoscenza che fonde competenze scientifiche, tecnologiche e storiche per generare una rappresentazione più completa e sostenibile del territorio. In questo senso, la transizione ecologica non è solo un obiettivo politico, ma una pratica quotidiana che si traduce in scelte operative: ridurre gli scavi inutili, minimizzare l’impatto ambientale, ottimizzare tempi e risorse grazie a tecniche non invasive e ad analisi predittive basate sui dati. InGeoLab, in questo contesto, conferma la propria vocazione a essere non solo un laboratorio di geofisica applicata, ma anche un centro di innovazione capace di connettere tecnologia, ricerca e tutela del patrimonio. La collaborazione con Akhet consente di trasformare i risultati delle indagini in modelli digitali tridimensionali, utili non solo per la sicurezza, ma anche per la pianificazione territoriale e la valorizzazione culturale.

Dati, storia e territorio: il modello replicabile di InGeoLab

I risultati raggiunti nella prima fase del progetto rappresentano una base solida per lo sviluppo di un modello operativo che potrà essere replicato in altri contesti, urbani o rurali, italiani ed europei. La metodologia messa a punto da InGeoLab e Akhet consente infatti di classificare i livelli di rischio in base alla natura del terreno, alla profondità di penetrazione potenziale degli ordigni e alla presenza di elementi storici o strutturali. Un sistema che, una volta completato, potrà fornire un contributo prezioso anche alla protezione civile, alle soprintendenze e agli enti preposti alla pianificazione delle opere pubbliche. Ma al di là degli aspetti tecnici, W-Plus porta con sé un messaggio più profondo: quello della memoria e della responsabilità. Ogni indagine nel sottosuolo racconta una storia, ogni anomalia magnetica può corrispondere a un frammento di passato che riaffiora. Integrare la ricerca scientifica con la conoscenza storica significa non solo prevenire rischi, ma anche comprendere meglio il rapporto tra uomo, territorio e tempo.

InGeoLab a SMAU Milano 2025: innovazione e ricerca dalla Valle d’Aosta

Il progetto W-Plus sarà tra i protagonisti della partecipazione di InGeoLab a SMAU Milano 2025, dove l’azienda rappresenterà la Regione Autonoma Valle d’Aosta come esempio di startup innovativa nel campo della ricerca applicata, della mappatura del sottosuolo e della sicurezza del territorio. Un riconoscimento che premia la capacità di un’impresa radicata nel territorio di crescere attraverso la collaborazione, la ricerca e la sperimentazione continua. A Milano, InGeoLab presenterà le prime evidenze del progetto, mostrando come la sinergia tra competenze diverse possa tradursi in soluzioni concrete per la sicurezza e la sostenibilità. W-Plus è la dimostrazione che l’innovazione non nasce solo nei laboratori o nei grandi centri tecnologici, ma anche nei luoghi dove la conoscenza del territorio diventa una forma di cura e di responsabilità collettiva. Con la sua partecipazione a SMAU, InGeoLab non porta solo una tecnologia, ma un messaggio: che l’innovazione più autentica è quella che protegge, ascolta e valorizza la storia dei luoghi.

 

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